Giunsi al ponte che pochi possono varcare.
«Passa» gridò il guardiano, ma io risi e dissi:
«C'è tempo»; lui sorrise e chiuse i cancelli.
Giovani e vecchi giunsero al ponte che in pochi possono varcare. Tutti furono respinti.
Restai pigramente a contarli, finché, stanco dei loro rumori e lamenti,
di nuovo arrivai al ponte che pochi possono varcare.
Dalla folla attorno ai cancelli gridarono:
«Arriva troppo tardi!» Ma io risi e dissi: «C'è tempo».
«Passa!» gridò il guardiano mentre entravo;
poi sorrise e chiuse i cancelli.
(Da "Il Re Giallo", di Robert W. Chambers)
Barcellona, plaça Vila de Madrid. Sono passato qui apposta e ancora una volta mi viene negato l'ingresso alla necropoli. Ieri notte non ho dormito, forse volevo apparire più stanco dinanzi a questo acherontico cancello che separa i due livelli della piazza. Ho tentato invano di sfruttare una privazione di sonno per eludere lo sbarramento all'altro regno.
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Al di sopra di questa antica via sepolcrale ho ricordato le tue parole risonanti di volontà testamentaria. Perché è vero che la morte è spesso solo un promemoria nella senilità ma, in quanto imprevedibile, non possiamo far finta che sia in grado di afferrare anche la nostra vita alle gambe, nel pieno della nostra bella e felice gioventù, tirandoci nell'eterno fosso del riposo. Lo so, le nostre conversazioni sono singolari. Forse è colpa di quell'antologia americana di epitaffi...
Ho ricordato le tue parole. Per questo sono qui, disopra i corpi degli Antichi Padri, per benedire e rendere solenne le tue richieste.
E intanto fremo, per colpa di un varco ancora una volta negatomi. L'orario di chiusura al pubblico è diventato un perpetuo divieto a passeggiare tra le membra dei nostri progenitori.
O Antichi Padri, che riposate serafici nella terra sovrastata da catalana pietra.
O Voi Solenni, benedite queste sacrosante richieste!
Lei vuol
Accesso negato. Il mistero è una lapide scalfita dal tempo.
Pedro de Montjuic
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La Via Seplocrale Romana
Ci troviamo in Plaça Vila de Madrid, nei pressi della Rambla, dove si conserva una via sepolcrale di epoca romana. Questa piazza era originariamente occupata dall'edificio di un convento di monache monache appartenenti all'ordine delle Carmelitane Scalze, che si stabilirono in città a partire dal 1588. Con l'avvento della guerra civile spagnola, il convento venne distrutto dai bombardamenti e negli anni '50 la giunta cittadina decise di costruire una nuova piazza da destinare a spazio pubblico. A seguito dei lavori di scavo per la costruzione della nuova piazza, venne ritrovata la suddetta via sepolcrale, un'antica via funeraria di epoca romana.
Nell'antichità, la gente percorreva questa strada per raggiungere la porta della città romana. Mentre si camminava, ai lati della strada potevano essere osservate le sepolture e i familiari che facevano visita ai defunti che riposavano in esse.
In epoca romana il mondo dei morti presentava alcune differenze da quello di oggi; era, infatti, molto più legato alla famiglia, soprattutto nei giorni di festa, quando i familiari percorrevano questo cammino portando con sé libagioni che mangiavano e condividevano con i propri defunti.
Le sepolture che si possono osservare sono denominate tombe a cupa, aventi una caratteristica sezione a volta. Alcune di esse sono dotate di un piano di seduta per permettere ai visitatori di poggiarsi e mangiare, condividendo il momento del pranzo con il defunto. Nella parte posteriore di queste tombe è presente un foro dove potevano essere inserite le libagioni da offrire al defunto.
Nella necropoli sono stati ritrovati numerosi oggetti di accompagnamento che venivano inseriti nelle tombe insieme ai defunti. Alcuni di questi servivano a facilitare il morto nel suo cammino all'altro mondo, altri invece rappresentavano offerte funerarie, come, per esempio, una pentola che conteneva un uovo di gallina, ed altri piccoli oggetti di accompagnamento al defunto, come lampade per illuminare il cammino e monete per pagare il viaggio in barca per raggiungere il regno dei morti. In una tomba di un bambino è stata ritrovata un bracciale con campanello, che aveva la funzione di scacciare gli spiriti cattivi, oltre ad oggetti per giocare durante il sonno eterno. Quasi tutti gli oggetti sono stati rinvenuti in ottime condizioni, grazie all'umidità che ha consentito un'ottima conservazione anche dei resti organici.
Gli studi condotti su questa necropoli sono stati molto importanti per approfondire le conoscenze sul mondo funerario dell'epoca romana, un tema che non conosce frontiere, non ha etichette e che tutti hanno esperito almeno una volta nella propria esistenza.
Traduzione e adattamento a cura di Pedro de Montjuic
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