sabato 10 febbraio 2018

Il teatrino di Pulcinella


Ieri notte ho sognato il teatrino dei burattini, quello della mia infanzia. Quando stavo per compiere quattro anni, era la mia festa di compleanno.
Ho ancora la videocassetta con le riprese di quel pomeriggio. Una decina di bambini seduti e in silenzio, incantati dalla voce in falsetto del burattinaio. E dalle sue mani, che donavano le membra a quei fantocci. Che, a loro volta, regalavano sguardi pieni di stupore e sorrisi ai piccoli spettatori.
Nella mia memoria il resto dei fotogrammi. Prima della festa osservavo il burattinaio montare quel teatrino. Asse dopo asse, metteva su le incantevoli pareti che avrebbero delimitato il confine tra realtà e immaginazione, il più affascinante mistero infantile. Illuminato da una lampada, sistemava il suo palcoscenico. La stessa luce ha però accecato il resto dei miei ricordi... Sono passati tanti anni, ormai.

Era giungo. Adesso è febbraio, c'è il Carnevale. Ma fa lo stesso. Quei burattini erano maschere della commedia dell'arte, quelle di una volta, che adesso non si vedono più per strada, indosso ai bambini. 

Pulcinella, Pulcinella! Fa' attenzione!
Pulcinella, Pulcinella! Salva Colombina!
Pulcinella, Pulcinella, non mangiare troppi maccheroni!

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